"Chi lavora con le sue mani è un lavoratore. Chi lavora con le sue mani e la sua testa è un artigiano. Chi lavora con le sue mani e la sua testa ed il suo cuore è un artista."
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Villalba (Guidonia Montecelio) - Roma

Villalba è una frazione valliva del comune di Guidonia Montecelio, situata nel settore orientale (ad est) della città metropolitana di Roma Capitale. Il paese è situato a pochi chilometri ad ovest della cittadina di Tivoli e a circa 24 km da Roma.

La zona "bassa" della località è situata sulla via Tiburtina Valeria (SS5) tra il km 23,300 e il km 24,100, mentre il resto dell'abitato si estende irregolarmente a nord della SS5 in direzione del centro di Guidonia Montecelio.

La zona a ridosso della Via Tiburtina è densamente abitata; man mano che ci si allontana dalla SS5 le case risultano sempre meno ammassate. Stando all'ultimo censimento del 31/12/2010, la popolazione di Villalba ammonta a 10082 abitanti (compresi quelli della località "Villini" e l'area de "Le Fosse").

Si trova in una zona ricca di giacimenti di travertino e le prime abitazioni sorsero lungo la via delle Cave, che si dipartiva dalla via Tiburtina verso nord, destinata al trasporto dei blocchi dalle cave. In precedenza nell'area sorgevano solo casali e masserie agricole, abitate inizialmente da poche famiglie tra cui la famiglia Galante proveniente da Castellammare del Golfo in Sicilia, che lottizzando i terreni di sua proprietà diede un primo impulso allo sviluppo della zona. La zona compresa tra le attuali Via Trento e via Udine si sviluppò grazie alla lottizzazione di terreni effettuata a favore dei reduci della guerra Italo-Turca (1911).

Per quel che riguarda la scelta del nome in una riunione consigliare del 1950 fu deciso il cambio del nome da "Borgata Barozze", ritenuto antiquato e approssimativo con quello di VILLALBA, scelta fatta perché ritenuta più adatta alle caratteristiche del territorio e perché nelle vicinanze si trova la sorgente delle acque albule. Alcuni ritengono che il nome sia stato scelto in omaggio all'allora maresciallo comandante il posto di polizia di Villalba, originario appunto di Villalba in Sicilia, ma su questa opinione non ci sono fonti certe.

L'insediamento si sviluppò inizialmente per la presenza dei lavoratori delle cave di travertino, provenienti in gran parte del vicino Abruzzo. Con la crescita dell'abitato l'innesto della via delle Cave sulla via Tiburtina si trasformò nella piazza della Repubblica, da cui si diparte la via principale (corso Italia, già corso della Repubblica).

I Casali di Villalba

Casale Sant'Antonio , è considerato il casale più antico di Villalba: alcune parti risalgono al 1300.

Casale del Barco , era il cuore della riserva di caccia del Cardinale d'Este, successivamente legò le sue fortune all'estrazione e al trasporto del travertino. Risale alla seconda metà del 1500.

Casale Bernini o Casale Nuovo , fu costruito nella prima metà del '600 per rifornire del miglior travertino la fabbrica di San Pietro. Alcune fonti affermano che vi soggiornò il Bernini, da qui il nome, ma è anche conosciuto come "Casale Nuovo" per distinguerlo dal "Casale Vecchio", il Barco. In seguito fu usato come colonia penale per i condannati ai lavori forzati nelle cave di travertino, come ricordano ai suoi lati le torrette a forma di garitta provviste di feritoie. Durante la seconda guerra mondiale fu adibito ad osservatorio e per questo motivo venne aggiunta la torre centrale.

Casale dei Gelsi e delle More , si trova nelle vicinanze del monumento al distretto del travertino romano su un vialetto di gelsi. Oggi risulta abbattuto.

Casale del cancello di ferro , si trovava vicino al monumento al distretto del travertino romano, diametralmente opposto al casale dei gelsi e delle more, oggi è stato sostituito da un'abitazione moderna dallo stile incerto.

Casale dei pastini o delle pastine , situato nel cuore delle cave era un tempo il centro di una fiorente azienda agricola. Sibilla Aleramo, in una delle sue tante visite nell'agro romano per impiantare scuole rurali dedicate all'istruzione dei figli dei pastori e dei contadini (i quali vivevano in villaggi non stanziali costituiti di capanne di paglia e venivano chiamati "guitti" cioè miseri) nelle quali collaborava e affiancava Giovanni Cena e il dottor Angelo Celli, si fece ritrarre in una foto con il casale sullo sfondo.

Casale dei Licini , il nome significa casale dei lecci, era situato su via della Longarina, dopo il campo dell'O.C.R.E.S. Moca verso Villanova, circondato da grandi lecci. Oggi è stato abbattuto.

Casale Montozzi , un tempo sede di una rilevante azienda agricola, oggi è in stato di abbandono ma ancora recuperabile.

Fonte Wikipedia

 

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