Scandriglia sorge a 535 metri di altezza sul livello del mare, sulle propaggini settentrionali dei monti Lucretili.
Nel territorio comunale si trovano i rilievi di Monte Pellecchia (1368 m), Cima di Coppi (1211 m), Cima Casarene (1191 m) e Monte Serrapopolo (1180 m).
Fu possedimento degli Orsini, già signori anche della vicina Nerola, dal 1359 durante la Cattività avignonese, fino alla morte di Giannantonio, che ne ebbe il titolo di principe, nel 1639 quando passò alla Camera Apostolica.
Palazzo degli Anguillara (XV secolo) - palazzo signorile ben conservato dalle architetture rinascimentali con inserimenti tardo gotici, la finestra bifora e portali marmorei ad ornamento della facciata principale; conserva affreschi della scuola di Antoniazzo Romano.
Chiesa dell'Assunta - impianto medioevale (costruita nel secolo X) con rifacimenti settecenteschi; nell'interno sono conservate pitture del ‘500 e del ‘600 e una scultura lignea policroma raffigurante la Vergine col Bambino attribuita al XVI secolo. Il campanile della chiesa è costruito su una torre di guardia romana.
Anche la Rocca, nelle immediate vicinanze, offre testimonianze spiccatamente medioevali.
Presso la frazione Ponticelli il monumento di maggiore interesse è la duecentesca chiesa di S. Maria del Colle, con semplice ed elegante facciata romanica.
L'interno è decorato di affreschi votivi che vanno dal secolo XIII al secolo XVI, con il frammento di Annunciazione di Scuola Romana duecentesca, la Crocifissione sopra la porta ed un S. Giorgio quattrocentesco.
Distrutta la decorazione dell'arco e della conca absidali rappresentante Dio Padre tra Angeli, l'Annunciazione, l'Incoronazione della Vergine Assunta e gli Apostoli (1580).
Nel territorio all'interno del Parco località interessante e suggestiva è il convento di San Nicola, costruito nel secolo XV su una chiesetta del XII secolo, sulla montagna che sovrasta Scandriglia, Monte Pereatti. Del convento ci resta un trittico in tavole dipinte attualmente custodito presso i locali del Comune.
In prossimità di Cima Coppi (Petra Demone 1211 m) è possibile individuare i resti di antichi insediamenti, di una torre di avvistamento e di un altare a Giove Cacuno.
Alle pendici di Monte Pendente, perfettamente conservato, sorge il monastero benedettino di San Salvatore Minore; da qui è possibile raggiungere un'antica strada di collegamento denominata "Ginocchio du bove", utilizzata un tempo per scambi di merci tra le popolazioni originarie di Scandriglia e Orvinio. Sempre nella zona di Monte Pendente, in località Le mura (Rocca Sollana) sono presenti resti di antiche abitazioni, sorte ad opera delle popolazioni locali nel periodo dell'invasione dei Saraceni (dall'875 al 925).
Resti di villaggi abbandonati anche nei territori Castellutius e Macla Felcosa (750 s.l.m.).
A poca distanza dall'abitato, in una zona denominata Contrada Santa Barbara, sorge la chiesetta rurale di Santa Barbara dove, secondo la tradizione, la santa venne martirizzata dal padre. Le testimonianze del luogo rappresentano un vero e sentito culto per la giovane martire cristiana, patrona del paese, per la quale il 4 dicembre si svolge una grandissima festa. Il corpo della martire fu traslato nella cattedrale di Rieti nei primi decenni del secolo IX.
Di notevole interesse storico è il santuario francescano di Santa Maria delle Grazie, che per il suo patrimonio storico ed artistico e la sua incantevole posizione panoramica, merita a buon diritto di essere chiamato "La Perla della Sabina", stupendamente incastonata nella viva tradizione della sua gente e nel verde argenteo delle sue colline di ulivi.
Nella chiesa si venera una miracolosa immagine della Vergine col Bambino e si conserva una bella tavola rappresentante la Vergine in trono col Bambino tra i santi Francesco e Antonio di Padova, opera di un pittore del tardo Quattrocento, forse umbro, ma che rivela influssi della scuola di Antoniazzo Romano.
Madonna della Quercia – XVI secolo, via Salaria Vecchia.
Durante la dominazione Romana Mefila (l'antico nome di Scandriglia) ospitò ville patrizie e diventò quasi totalmente il fondo agrario della ricca famiglia senatoriale degli Scandillii. Dal nome di quel tempo "FUNDUS SCANDILLIANUS" deriva l'attuale denominazione. Nel territorio comunale, in località Monte Calvo, in seguito ad accurati scavi archeologici effettuati nel 1824, furono ritrovati i resti di una sontuosa villa romana risalente al I secolo d.C., allora indicata come la villa imperiale di Nerva (96-98), altri sostennero tali reperti essere i resti della città di Numanzia. In questa località sono state trovate le tracce di costruzioni imponenti e numerosissime statue marmoree ben conservate. Molte di queste opere sono al museo Borghese di Roma, altre al N. Carlesberg Glyptotek di Copenaghen. È possibile ammirare i resti di antiche ville di epoca romana anche presso gli scavi archeologici in località "Madonna dei colori" (Villa dei Brutti Praesentes), le pietre miliari ed il ponte romano (alto circa 13 metri e composto da 14 file di blocchi di travertino) sul vecchio percorso originario della Via Salaria, conservatosi pressoché intatto.
Scandriglia si trova sulla strada provinciale n. 39, che collega il paese da un lato a Orvinio e dall'altro alla SP 40 Salaria vecchia, che dopo pochi chilometri (nei pressi di Borgo Quinzio) confluisce sul tracciato moderno della Salaria.
La strada statale 4 Via Salaria è l'arteria di maggiore importanza, che collega il comune a Roma e al capoluogo Rieti.
Fonte Wikipedia
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Come arrivare a Scandriglia
Da Nord e da Sud in auto
Percorrere l'autostrada del Sole A1 in direzione Roma, seguire la direzione Grande Raccordo Anulare, Rieti, Roma Nord, uscire a Fiano Romano, proseguire sulla SS 4 Salaria in direzione Rieti, attraversare Borgo Santa Maria, a Osteria Nuova continuare sulla SP 40, attraversare Ponticelli, svoltare sulla SP 39 in direzione Scandriglia.
Da Rieti
Prendere la SS 4 Salaria, attraversare Case San Benedetto, Montecalvo di Sotto, Ponticelli, svoltare sulla SP 39 in direzione Scandriglia.
In treno
La stazione ferroviaria più vicina è quella di Fara in Sabina (19 km circa).
Dalla stazione di Roma Tiburtina partono numerosi treni, durante il giorno, diretti alle stazioni della Sabina. Il tempo di percorrenza per Fara in Sabina è di circa 37 minuti. Si prosegue in autobus con le autolinee Cotral.
Per consultare gli orari dei treni visitare il sito web delle Ferrovie dello Stato www.ferroviedellostato.it/.
In autobus
Autolinee Cotral (sito web: www.cotralspa.it/; Tel. 800 150008)