La frazione di Casalazzara appartiene al comune di Aprilia, in provincia di Latina, ma è incastonata nella provincia di Roma fra Ardea e Campoleone, nel centro della regione Lazio. La frazione di Casalazzara dista 10 km dal centro di Aprilia e 29 km dal quartiere di Roma EUR e sorge all'incrocio fra la via Pontina e la via Ardeatina, lungo via dei Rutuli (sp Ardea-Fontana di Papa). Nell'adiacente Campo del Fico, sotto l'antica acropoli di Ardea, si trova il celebre Colle Manzù dove lo scultore visse e nei pressi del quale si trova il museo a lui dedicato. La frazione di Casalazzara sorge a 52 metri sul livello del mare, ha attualmente circa 6.000 abitanti e rappresenta un'importante via di comunicazione fra i Colli Albani e il Litorale romano.
Casalazzara è la frazione più antica del comune di Aprilia, abitata sin dal paleolitico, era in età storica appartenente al territorio latino dei Rutuli che andava dalla città di Ardea fino al territorio della avversaria Lanuvio lungo l'antica via delle comunità Albensi. Questa via che attraversava il Latium vetus collegava le città latine dei colli e quelle che sorgevano sul mare. Il celebre conflitto fra Ardea e Lanuvio (protagoniste poi della Lega latina) è riportato anche nell'Eneide di Virgilio a cui infatti sono intitolate le scuole medie di Ardea. Un antico insediamento ardeate rinvenuto sul pianoro di Casalazzara testimonia il periodo di massima espansione dei Rutuli nel V secolo a.C. e il legame originario che questa frazione ha con la cittadina di Ardea . Ancora oggi sono visibili in Casalazzara i bastioni di fortificazione della città rutula ed è presente un bellissimo bosco di querce alle spalle della Chiesa di S. Giuseppe, che ospita diverse specie protette ed è attraversato da un piccolo affluente del fiume Incastro, emissario del "lago di Manzolini". In passato sono state rinvenute tracce di una necropoli risalente all'VIII secolo a.C. legata a società pre-romane. I primi ritrovamenti ebbero luogo a fine ‘800, ad opera di alcuni archeologi inglesi che riportarono alla luce materiale ceramico ornamentale, attualmente esposto al museo di Londra. Molti i ritrovamenti successivi di tombe e materiali appartenuti a Rutuli, Etruschi e Romani esposti al vicino Museo nazionale preistorico etnografico Luigi Pigorini e ai musei di Genzano e Nemi. In questa zona si accampò il re Tarquinio il Superbo per porre assedio ad Ardea mentre a Roma una rivolta popolare lo spodestava e dichiarava la repubblica. Nel IV secolo a.C. sempre in questa zona si svolse una battaglia fra i romani guidati da Furio Camillo e i Galli senoni che avevano occupato Roma. I romani successivamente inglobarono Ardea e il suo circondario, compresa quindi la futura Casalazzara, a Roma nel cui territorio restò fino al 1936 quando venne fondata Aprilia.
Lo strano nome di Casa Lazzara deriva dal fatto che in età medioevale la zona, situata ai margini delle paludi pontine, caduta in forte decadenza e annessa al territorio stesso di Roma (ager) sin dall'antichità, ospitava un lazzaretto in cui venivano confinati i lebbrosi e altri malati espulsi dall'Urbe. I resti di tale torre del X secolo adibita a Lazzaretto di Roma sono ancora visibili in via Casalazzara.
In età medioevale la frazione, nel 903, ospitò Papa Leone V nato nella stessa Ardea, quando questo territorio afferiva ai monaci benedettini della Abbazia di San Paolo fuori le mura che qui possedevano un casale e il lazzaretto: fra i compiti dei benedettini infatti c'era quello dell'assistenza ai malati. Il casale di Casalazzara poi passò ai Colonna nel 1421, successivamente ai Caffarelli nel 1461 che la tenevano ancora nel 1803 quando il Catasto Annonario la descriveva confinante con il territorio di Ardea con una estensione di 512 rubbia pari a circa 947 ettari[2] e infine fu annesso ad Aprilia all'atto della sua fondazione nel 1936. Ancora oggi in Casalazzara si venera una Madonna degli ammalati.
Nel 1564 la rocca di Ardea, spopolata e in abbandono, passò nel dominio feudale degli Sforza Cesarini mentre Casalazzara restò ai Caffarelli. Nel 1816, con la Restaurazione e la fine della feudalità, a causa dell'esiguo numero di abitanti Ardea e Casalazzara divennero frazioni di Genzano di Roma che a sua volta era entrato sotto le dipendenze dirette della Santa Sede che lo elesse a città. Iniziò così un lento recupero della zona di cui sono testimonianza dei terrazzamenti visibili in via Pasubio. Come già detto, solo con la bonifica pontina Casalazzara fu ripopolata e annessa ad Aprilia nel 1936.
Come già detto, nel medioevo esisteva un casale che afferiva all'abbazia di san Paolo di Roma e che fungeva da lazzaretto. A Casalazzara esiste ancora oggi un antico sistema di edicole per il culto della madonna. Negli anni 1940 invece, fu fondata la attuale parrocchia in una costruzione di fortuna. Nel 1960 è stata costruita la attuale chiesa di San Giuseppe in Casalazzara che rappresenta ancora oggi il principale edificio religioso della zona la quale include la canonica, una ludoteca per bimbi, una biblioteca con sala studio, uno spazio anziani e i campi sportivi.
Fonte Wikipedia